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Orloff è davanti a lei, piega il ginocchio per salutarla, come se si trovasse davanti alla sua regina e nello stesso tempo la guarda fissamente, come affascinato: «Altezza», mormora poi. «Vi chiedo perdono per tanto ritardo... Avrei voluto correre subito da voi, dopo aver ricevuto la vostra lettera, ma ne sono stato impedito...»
«L'importante è che ora siate qui», risponde la giovane donna, con un lieve sorriso, e dalla mano che l'altro sta baciandole, un fremito le giunge al cuore, al cervello. (it) |