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Chiamo coesione nucleare quella forza di attrazione centrale insediata, e ben nascosta, nelle grandi opere che consente a esse non solo di tenere saldamente avvinti a sé tutti i personaggi, proprio come noi siamo incollati alla superficie del nostro pianeta — ma anche di attrarre nella propria orbita degli astri vaganti di minori dimensioni, e talvolta a grandi distanze: per esempio, l'altro giorno osservavo che per me l'Italia di Stendhal era capace di attrarre, di rimagnetizzare, e quasi di farsi carico di un'opera come Tosca. E così l'opera di Wagner è arrivata fino a noi dopo aver raccolto sopra di sé un vero e proprio anello di Saturno. E kafka e Dostoevskij. (it) |