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Dicono che in fine degli spettacoli Tito spargesse gran pianto, non per compassione di tanta gente sbranata, e trucidata, ma per sentimento o della propria, o della comune fralezza; e andò poi in Sabina, attristato, non pel sangue fatto spargere, ma per non so quali tristi presagi. Alla prima posta fu preso da febbre. Indi tratto in lettiga, levata la cortina, mirò in cielo, e molto si dolse che, nol meritando, sì tosto morir dovesse. Portato in quella medesima villa, ove il padre suo era morto, s'aggravò il male. Dicono alcuni che Domiziano, schivo d'indugi, a titolo di rimedio, lo abbia fatto mettere in bagno di neve e lasciarvelo: altri affermano gli facesse propinar veleno. (it) |