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Per Gaber "la realtà è più avanti". Parte dalle contraddizioni, dalle contraddizioni interne che nessuno, o quasi, di solito sottolinea. La sua testimonianza si fa dunque prima autocritica, e poi critica della società. Si fa denuncia molto più vasta, e infatti Gaber potrà protrarla anche negli anni Ottanta e Novanta. Del resto l'idea - fondamentale anche oggi - che noi "crediamo" di essere liberi mentre invece siamo "polli di allevamento", non poteva venire dalla canzone politica alla Guccini né dalla rabbia di un Vasco. Poteva venire solo a un intellettuale della canzone come Giorgio. La seconda colonna portante dell'intellettualismo della canzone italiana. L'altra è Fabrizio De André, che però faceva un discorso più astratto. Gaber invece era specializzato sulla realtà, nei confronti della quale è stato feroce, ma mai nichilista. (it) |