so:text
|
I comunisti stavano allora attuando uno sterminio sistematico di due milioni di cambogiani, pari ad un quarto della popolazione. Molti, costretti a marce forzate o a lavorare come schiavi, morirono per gli stenti, le malattie, i maltrattamenti o la completa inedia; tra le atrocità di quei giorni, ci furono anche casi di cannibalismo. Migliaia e migliaia di cittadini della classe media, marchiati come parassiti semplicemente perché portavano gli occhiali o parlavano una lingua straniera, vennero liquidati sistematicamente. Scuole ed edifici pubblici vennero trasformati in camere di tortura. Martiri e mogli vennero ammazzati con i figli; le vittime vennero fotografate prima e dopo l'assassinio. I comunisti proclamarono "anno zero" l'avvento della loro amministrazione; era l'inizio di una "nuova comunità" che si sarebbe sbarazzata di "ogni sorta di cultura depravata e di piaghe sociali. (it) |