so:text
|
Quella siciliana sta al centro della amata letteratura speculativa meridionale. Nella mia formazione incidono De Roberto, Tomasi di Lampedusa, Sciascia, Consolo, Brancati. E Brancati sta sopra tutti. Il più grande. Anche per la lingua di assoluta bellezza. Cosa che non si può dire di altri. Non mi permetterei mai di azzardare confronti affettati, ma in Brancati ho sempre colto la cifra del grande narratore, più chiaro. Sciascia ha attraversato le forme del romanzo proponendo nella struttura l’aspetto pamphlettistico o saggistico. Ma lo stesso Sciascia diceva che a Brancati non veniva riconosciuto spazio adeguato. Come conviene anche Roberto Andò, un amico di Sciascia, un ponte fra me e Sciascia, lo scrittore di Racalmuto capace di nutrire il romanzesco di inchieste sul sociale. (it) |