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Si rimane confusi di fronte all'ardimento, e al radicalismo, del pensiero di Bruno, che opera una trasformazione – vera e propria rivoluzione – dell'immagine tradizionale del mondo e della realtà fisica. Infinità dell'Universo, unità della natura, geometrizzazione dello spazio, negazione del luogo, relatività del movimento: siamo quasi a Newton. Il Cosmo medievale è distrutto; si può dire che è svanito nel vuoto, trascinando con sé la fisica di Aristotele e lasciando libero lo spazio per una «nuova scienza» che Bruno, nondimeno, non potrà fondare. Perché alla fisica di Aristotele non, è sufficiente opporre una metafisica, occorre anche opporle un'altra fisica. Senza dubbio, solo da una nuova metafisica può uscire la nuova fisica; ma la metafisica di Bruno, animista e antimatematica, non può farla scaturire: egli è dunque costretto ad, attenersi all'antica fisica parigina ; a quella di Copernico. (it) |