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tre differenti disposizioni di ascolto, finalizzate a oggetti differenti: l'ascolto causale, l'ascolto semantico e l'ascolto ridotto.
L'ascolto più diffuso è il primo, l'ascolto causale, che consiste nel servirsi del suono per informarsi, quanto più possibile, sulla sua causa. Sia che tale causa ia visibile e che il suono possa aggiungere a essa un'informazione supplementare . Sia, a fortiori, che la causa sia invisibile e che il suono costituisca la nostra principale fonte di informazione su essa. La causa può essere invisibile, ma indentificata tramite un sapere o un calcolo logico.
L'ascolto causale può avvenire a livelli differenti.
Primo caso: riconosciamo la causa precisa e individuale: la voce di una determinata persona, il suono di un oggetto unico.
Secondo caso: non riconosciamo un esemplare, un individuo o un elemento unico e particolare, ma una categoria causale umana, meccanica o animale: voce di un uomo adulto, motore di uno scooter, canto di un'allodola.
Più in generale, in casi ancora più ambigui – e ben più numerosi di quanto si creda – ciò che noi riconosciamo è soltanto una natura di causa, la natura stessa dell'agente: «dev'essere qualcosa di meccanico» . (it) |