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Vedeva che nessun ramo del governo civile esige cura e squisito criterio quanto il regolare le fazioni religiose, ma non s'era accorto che così è necessaria in un monarca una pratica cognizione di teologia, come è ridicola e dannosa una speculativa ascetica raffinatezza. Coll'entrare caldamente nelle più frivole dispute, Giacomo dava loro un'importanza e dignità che altrimenti non avrebbero acquistata, e, coll'impegnarsi nella contestazione egli medesimo, si privava del mezzo di ricorrere al ridicolo e dileggio, solo espediente per acchetarla. (it) |