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Le idee arrivano nei modi più impensati, basta tenere gli occhi aperti. Qualche volta sul set capitano dei piccoli incidenti che mettono in moto l'immaginazione. Durante le riprese dell'episodio pilota dei Segreti di Twin Peaks, nella nostra troupe c'era un arredatore di nome Frank Silva. Mai e poi mai sarebbe dovuto comparire nella serie. Mentre giravamo alcune scene nella casa di Laura Palmer, Frank stava spostando dei mobili nella camera da letto della ragazza. Io mi trovavo nell'ingresso, sotto un ventilatore a soffitto. Una donna disse: «Frank, non spostare il cassettone davanti alla porta in quel modo. Non chiuderti dentro». Ebbi così una visione di Frank nella stanza. Lo raggiunsi di corsa e gli domandai: «Sei un attore?». Rispose: «Guarda caso sì», perché a Los Angeles sono tutti attori. Forse al mondo lo sono tutti. Così dissi: «Frank, in questa scena ci sarai tu». Girammo tre panoramiche della camera, due senza e una con Frank accucciato e immobile ai piedi del letto. Non avevo idea però di cosa significasse o a che cosa servisse questa scena. Di sera, scesi al piano inferiore, stavamo girando la scena in cui la madre di Laura Palmer è sdraiata sul divano. Annientata dal dolore e dalla disperazione. Improvvisamente, vede qualcosa con l'occhio della mente e scatta a sedere di colpo, urlando. Sean, il cineoperatore, doveva manovrare la cinepresa e seguire il volto della donna mentre si alzava all'improvviso. Mi parve che avesse fatto un ottimo lavoro. Così dissi: «Stop! Perfetto, stupendo!». Sean dissentì: «No, per niente». «Perché?» «C'era qualcuno riflesso nello specchio.» «Chi?» «Frank.» Sono incidenti che capitano e mettono in moto l'immaginazione. Da cosa nasce cosa e se lasci fare ne nascerà un'altra completamente diversa. (it) |