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Consapevolezza F: ho sentito un proverbio che riassume ogni forma di relazione sociale, erotica, sentimentale, affettiva, economica e politica che sia: "Dagliene a chi ride, togline a chi piange"; non ce la farò mai a non farmi commuovere dal debole che pianga o no per furbizia, la furbizia è la debolezza per eccellenza, sarebbe più facile riavvitarmi la testa con gli occhi a vigilare sulle scapole caso mai mi spuntassero le ali, e poi nessuno mi ha mai fatto la sorpresa di ingannarmi, l'ho sempre messo in conto, mi divertiva così, pensavo che ingannare me era come lanciare male un boomerang, mi sbagliavo, ovvio, ma ognuno si dà le sragioni che può, non è facile vivere persistendo nella fiducia, un lusso inaudito, e capisco tutta una vita di dura e arcigna diffidenza, ma, volendo fare leva su una sacrosanta e dolcissima banalità, che vita insulsa anche tutta una vita di diffidenza senza talvolta un'ombra di impostura di etica tra sé e sé per essere fregati con grazia! Che te ne frega dell'aplomb attoriale di un affamato, di un rinnegato, di un ripescato, di un morente? Da che mondo è mondo, se ce n'è per due, non ce n'è anche per tre? (it) |