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Quegli influssi che si è notato fascinare o stregare non esistono, ma vi sono amore e invidia; entrambi hanno desideri veementi, si strutturano prontamente nelle immaginazioni e nelle suggestioni, e giungono facilmente all'occhio, specialmente alla presenza degli oggetti che sono i punti che conducono alla fascinazione, se ve ne sono. Al contempo vediamo che le Scritture definiscono l'invidia come malocchio Lì pare essere riconosciuta, nell'atto dell'invidia, una eiaculazione o irradiazione dell'occhio. Ma qualcuno è stato tanto curioso da notare che quando il battere o il colpire di un occhio invidioso fa la gran parte del male, è quando la parte invidiata è tenuta in gloria; poiché ciò pone un confine all'invidia. (it) |