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Quelli che considerava amici erano pochi privilegiati. Tatum accordava la sua fiducia con prudenza, perché, come molti ciechi, era piuttosto diffidente. Era però indulgente coi colleghi: aveva l'abitudine di dire che c'è sempre da imparare, anche dai peggiori, e ascoltava tutti con attenzione. Quando correggeva gli errori altrui – e capitava di farlo spesso perché molti gli chiedevano consiglio – lo faceva con dolcezza, scegliendo con cura le parole per non urtare la suscettibilità di chi l'ascoltava. Aveva la civetteria di apparire indipendente, autosufficiente. Benché fosse completamente cieco da un occhio, e potesse veder soltanto a distanza molto ravvicinata, faceva di tutto per cavarsela da solo. Lo aiutava la sua memoria per le voci, per le forme, per la collocazione delle cose e la disposizione degli ambienti. (it) |