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Fra i due giovani, pur cresciuti insieme alla Corte di Menelik, non c'era mai stata una grande simpatia. Erano troppo diversi, fisicamente e intellettualmente, per intendersi: Ligg Jasu era alto, forte, con lineamenti belli e regolari, mentre Tafari era piccolo, gracile, con un naso rilevante che, con gli anni, si sarebbe fatto sempre più adunco. Il primo era un perfetto cavaliere, un eccellente atleta e aveva un debole per le donne e l'idromele. Il secondo amava le buone letture e avrebbe avuto una sola donna nella vita, l'imperatrice Menen. Ligg Jasu era indeciso fra il cristianesimo e l'islam, tanto che sarebbe stato accusato di essersi convertito alla religione del Profeta. Tafari, al contrario, era uno scrupoloso osservante della fede dei suoi padri. Infine, Ligg Jasu amava il potere, ma non sopportava di esercitarlo all'interno del Ghebì, che sentiva stretto come una gabbia. Tafari era invece affascinato dal Ghebì, dal suo complicato cerimoniale, dai simboli del potere, dalla stessa corte dei miracoli che lo popolava. (it) |