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La biografia di Tolstòj si struttura sui «tuttavia», sugli «oppure», su continue contraddizioni e impeti improvvisi, imprevisti. È uno scrittore che continuamente abbandona ogni terreno via via conquistato, per spingersi oltre, e che in ciascuna conquista sembra cercare e trovare soltanto la forza per una conquista ulteriore. Così nella sua arte, così nella sua religione, così nella sua vita privata, guidato sempre da una passione venatoria per l'avventura, per la pienezza delle sensazioni – che egli giustificava moralisticamente come sforzo di «autoperfezionamento», o come «ricerca della verità». Non smarrirsi significa intendere anche le giustificazioni di Tolstòj come ulteriori avventure, tragitti delle sue cacce. E di racconto in racconto, anno dopo anno della sua lunga vita, percepirne la passione, le ragioni del gusto, adeguandovisi. Questo è il modo migliore, e il più inquietante. (it) |