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Il grande problema oggi è la burocrazia, innanzitutto e la spersonalizzazione del rapporto medico-paziente. Nelle campagne vaccinali del Dopoguerra, come quella contro la poliomielite o contro il colera a Napoli negli anni Settanta, si era nel pieno del welfare state, cullati da un’idea grandiosa di stato assistenziale soprattutto sul piano sanitario. Oggi poi c’è una percezione del rischio completamente distorta: noi tendiamo psicologicamente a sottostimare rischi probabili e a sovrastimare rischi poco probabili (it) |