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Mediante questi testimoni che sono i pittori d'icone, i santi testimoni ci offrono le immagini – εἲdεη, εἰκόνης – delle loro visioni. In quanto forme artistiche, le icone attestano con grafica immediatezza la realtà di tali forme: esse pronunciano nelle linee e trascrivono coi colori – il Nome di Dio: che cos'è infatti l'immagine di Dio, la Luce spirituale del santo sguardo, se non il Suo Nome tracciato sul santo volto? Gli assomiglia in quanto suo testimone, il mistico, che quand'anche parli di sé, tuttavia testimonia Dio, e attraverso se stesso non rivela sé ma Lui, così come i pittori d'icone, questi testimoni dei testimoni, attestano non l'arte dell'icona o se stessi, ma i santi testimoni del Signore e Lui con loro.
Fra tutte le dimostrazioni filosofiche dell'esistenza di Dio la più persuasiva è quella di cui non è fatta menzione nei manuali. Si può formulare nel sillogismo: «Esiste la Trinità di Rublëv, perciò Dio è». Nelle raffigurazioni iconiche noi, perfino noi, vediamo gli sguardi benedetti e sfolgoranti dei santi, sguardi nei quali si appalesa l'immagine di Dio e Dio stesso. (it) |