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Quando comincia a ficcare il naso in giro, incontra i vari pazienti ricoverati nella clinica, e a poco a poco inizia a perdere il controllo di se stesso. Controllo che, poi, nel corso di un forte temporale, perde completamente. E cade: prima di tutto in un'interiore alluvione mentale, poi in un'alluvione di colori composta di casuali primi piani di possenti rapide e cascate. È una scena straordinaria e inquietante. Benché le sequenze a colori non durino più di quindici o venti secondi, lascia davvero spiazzati la combinazione di immagini allo stesso tempo vigorose e inaspettate. Il mondo delle psicosi e quello dei colori appaiono entrambi – e di colpo – estremamente potenti e senza forma alcuna. Essi non hanno figura. Non possono esseri afferrati o contenuti. Sono il terrore. (it) |