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Ora vediamo anche il capannone di Blériot e, accanto, quello del suo allievo Leblanc, costruiti nel campo stesso. Appoggiato a una delle ali dell'apparecchio e subito riconosciuto sta Blériot che, la testa salda sul collo, osserva i suoi meccanici affaccendati intorno al motore. Con quest'inezia pretende di alzarsi nell'aria? Allora è più facile, per esempio, nell'acqua. Si può esercitarsi da principio nelle pozzanghere, poi negli stagni, poi nei fiumi e soltanto dopo arrischiarsi in mare, mentre per costui esiste soltanto il mare. Ed ecco, Blériot è accomodato sul sedile e tiene in mano una leva, ma ancora lascia fare ai meccanici come fossero ragazzi zelanti. Gira gli occhi lentamente verso di noi, li volge poi altrove, ma è sempre padrone del proprio sguardo. Ora volerà, niente di più ovvio. Il senso di naturalezza insieme con quello dell'eccezionalità che non si può tenere lontano da lui gli conferisce questo atteggiamento. (it) |