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Il Cellini risente nelle sue opere della incompiuta e non perfetta educazione: egli non riunì nelle sue mani le tre arti, come molti artefici del primo periodo del Rinascimento o qualcuno dei suoi contemporanei: a lui fanno difetto il sentimento architettonico e il gusto pittorico. Se egli fosse stato anche architetto, non ci avrebbe dato certo la elegante base del Perseo: ma avrebbe più organicamente concepito tutto l'insieme dell'opera, così da renderla più equilibrata e più solidamente costruita. Se avesse posseduto il senso pittorico, avrebbe studiato con meno monotona insistenza tutti i particolari delle sue sculture per cercare invece, con la varietà della tecnica, una maggiore efficacia; ma quel trattare egualmente, con lo stesso sentimento, con la stessa finitezza le parti accessorie e le principali, non può a meno di togliere all'opera energia e vita. (it) |