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L'ipocrisia e la malafede di chi confonde la richiesta di garanzie per tutti con la pretesa di impunità dei colpevoli, facendoli coincidere con tutti i sospettati, e considera il sospetto l'anticamera della verità, non ci appartengono. Ora, signor Ministro, il sospettato è diventato lei e a diffondere il sospetto è stato un magistrato cui lei aveva proposto incarichi pare importanti in via Arenula, in uno scontro che è tutto interno al partito a cui lei appartiene e di cui dall'esterno possiamo cogliere allusioni e messaggi in codice tutt'altro che trasparenti. C'è oggi chi le dice delle cose, ritorcendo contro di lei le sue stesse parole. Quattro anni fa lei disse che, se c'è un sospetto, anche chi è pulito deve dimettersi. Se lo ricorda? No? Peccato. Come tutti i propagatori della cultura del sospetto, non immaginava un giorno di diventarne vittima. Chiediamo le sue dimissioni per la ragione esattamente opposta: non perché lei è sospettato, ma perché non vogliamo un Ministro della giustizia che sia il rappresentante della cultura del sospetto. (it) |