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Giusto ottanta anni fa, nel 1938, l’Italia varava le leggi che privavano dei diritti civili i cosiddetti cittadini italiani di razza ebraica, e insieme a loro dieci milioni di libici, somali, eritrei e abissini, sottoposti all’occupazione coloniale italiana. Per preparare il terreno, il regime fascista chiedeva il contributo di giornalisti famosi e abili propagandisti, ma soprattutto dello stato maggiore della scienza italiana, chiamato a redigere un documento oggi noto come Manifesto degli scienziati razzisti. Dieci slogan, culminanti nel famoso “È tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti”, ognuno accompagnato da un conciso ma efficace paragrafo di spiegazione. (it) |