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E anche se egli resta in parte un poeta dell'idillio, e che concede alla "provincia" qualcosa, se egli permane sostanzialmente legato alle sue origini radicate nel tempo fra le due guerre, in un'area vagamente intimistica se non ermetica , la sua attenzione costante, ansiosa, verso gli apporti del mondo culturale, e insieme l'auscultazione della "memoria" della sua gente, introducono sempre nella sua opera un fermento che rompe le riaffioranti tentazioni della staticità, per aprire verso molteplici orizzonti. E impresa non da poco è stata anche il suo appassionato e sottile lavoro di investigazione concreta nelle possibilità espressive del dialetto di Trento: una parlata che ha le tipiche asprezze dei linguaggi di montagna, ma che tuttavia è alquanto addolcita da elementi "urbani. (it) |