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Otto e mezzo è egualmente composto da una serie di affreschi: ma dedicati all'esistenza intima, non alla vita sociale. Lungi dal trarne vantaggio, la raffigurazione del protagonista soffre di sensibili squilibri; l'opera, apparentemente più fusa, tende in realtà alla dispersione, annoverando splendidi frammenti accanto a scene di scarsa necessità. Per ricomporla ad unità al regista non resta che ricorrere al colpo di scena: ripone via in fretta l'inquietante armamentario appena sciorinato e intona un allegro girotondo scacciapensieri. (it) |