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Scoprimmo una Ravenna numinosa nell'estate, grossa cittadina simile a quelle del Mezzogiorno di Francia, senza una sua precisa personalità, eppure, improvvisamente, attraverso tre o quattro luoghi di culto, Ravenna diventava una delle più enigmatiche città del mondo, muta testimone di un secolo prodigioso, indecifrabile, e quasi più esotico dell'Islam o della Cina: Sant'Apollinare in Classe, i mausolei, i mosaici freschi come erba di primavera, magici pavimenti, lane appena tinte di colori stupendi, le vestigia di quella civiltà meravigliosa d'oro e di teologia, Bisanzio alta nel suo orgoglio e nel suo splendore. (it) |