Mention629212

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so:text La nube che aveva diffusa una sì densa nell'atmosfera, erasi concentrata in una massa compatta ed impenetrabile, ma a misura che s'addensava l’oscurità, i lampi splendevano all'intorno del Vesuvio con abbagliante chiarore. Né come al solito erano color di fiamma viva; neppure l'arcobaleno rivaleggiar poteva per la varietà delle tinte: ora azzurrini come il cielo del mezzodì, ora d'un verde livido, guizzanti come le spire di mostruoso serpente: poscia d'un rosso lurido, intollerabile all'occhio, uscendo da colonna di fumo in lontananza, e rischiarando tutta la città, per un istante , indi facendosi pallido ad un tratto come un fantasma. Allorché momentaneamente cessava la pioggia di ceneri, udivasi il sotterraneo fracasso, e muggire le onde dell'agitato mare; ed appena sensibile, ma tremendo agli infelici, sentivasi in lontananza il fischio e il rimbombo del Vesuvio che buttava. Talvolta qualche nuvola pareva staccarsi dalla massa, e rischiarata dal lampo, assumere bizzarre figure d'uomini, o mostri lanciantisi gli uni contro gli altri, indi sprofondando nel tenebroso abisso. Agli occhi ed alla fantasia degli atterriti cittadini que' vapori apparivano giganteschi nemici; agenti della distruzione e della morte. (it)
so:isPartOf https://it.wikiquote.org/wiki/Edward_Bulwer-Lytton
so:description Citazioni di Edward George Bulwer-Lytton (it)
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Triples where Mention629212 is the object (without rdf:type)

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