Mention634073

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so:text Roberto Ardigò lasciava le insegne della fede non più sua, per rispetto a questa fede stessa, e in ossequio all'altra che in lui si era andata maturando. Non gettò egli la tonaca per un impeto di folle passione, ma la svestì per una lenta elaborazione d'idee, lungo la quale l'urto facile contro le opposte dottrine avvalorava in lui la meditazione personale, e acuiva il bisogno di dare al pensiero un assetto definitivo, e di fare che a questo corrispondesse la stessa esteriorità della vita. necessariamente apparirgli, mano mano che il pungolo della critica gli svelava gli errori della dottrina filosofica tradizionale, l'insopportabilità di ogni equivoco; doveva egli educare in sé stesso, così aspramente contrastato dai vecchi pressoché indomabili affetti, la forza del carattere quale era necessaria per abbandonare a qualsivoglia costo la via seguita, e consacrare, con l'atto solenne dell'aperta conversione, il principio – che fu l'emblema di tutta la sua vita – della sovranità assoluta del vero. (it)
so:isPartOf https://it.wikiquote.org/wiki/Giovanni_Marchesini_(filosofo)
so:description La vita e il pensiero di Roberto, Ardigò (it)
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