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Intorno al 1960 Ornette Coleman era l'oggetto di una vivace controversia fra gli uomini del jazz: musicisti e critici. Chi giurava che fosse il piĆ¹ importante innovatore comparso in scena dopo Parker si trovava a dover battagliare con chi pensava semplicemente che quel timido giovanotto negro venuto dal Texas non sapesse neppure cosa stesse facendo. Solo lui non si scomponeva; lo addoloravano soltanto gli equivoci sorti a proposito della sua musica, che tanti si ostinavano a giudicare in base a canoni estetici e a regole grammaticali che lui aveva deliberatamente rifiutato. (it) |