so:text
|
Può capitare che un quadro lo si desideri con la stessa intensità con cui si desidera possedere una donna. Certi piccoli quadri di Chardin e di Courbet hanno talora acceso in me questo desiderio di possesso. Ma, ultimamente, mi è capitato davanti ad un quadro di cui ignoravo l'autore. L'esecuzione era preziosa, raffinata, controllata con maestria ed evocava la lezione degli antichi. Nessun dubbio invece che il quadro fosse contemporaneo. Era un piccolo nudo di donna. Ne fui subito sedotto e, spinto non solo dal sentimento della delectatio – che, diceva Poussin è della pittura il fine – ma ben anche da quello della pura concupiscenza, provai il desiderio di possederlo. Quasi che all'autore fosse riuscito il prodigio di trasferire il richiamo erotico della modella al quadro, facendo ricorso ai soli mezzi della pittura e senza cedere agli inganni dell'illusionismo. Questo fu il mio primo incontro con la pittura di Paolo Vallorz. (it) |