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In passato si faceva un doppiaggio molto più selettivo, molto più curato; c'era molto più tempo per lavorare e c'era un parterre di voci che non abbiamo più, da Peppino Rinaldi a Pino Locchi a Rita Savagnone e chi più ne ha più ne metta: erano dei grandissimi doppiatori. Oggi si corre. Io vado al cinema perché amo andarci cinema e non faccio attenzione al doppiaggio perché divento spettatrice e non mi interessa il lavoro in quel momento; in ogni caso, ahimè, noto che non c'è più – o quantomeno c'è poco – un doppiaggio fatto con il cuore e con l'anima, perché purtroppo bisogna correre, c'è poco tempo. Prima un film si doppiava in due settimane se non tre, adesso in quattro giorni, cinque giorni: il doppiaggio è cambiato anche in questo. (it) |