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Ma queste leggi che di tanta luce di sapienza risplendono, dove e al comune e a' privati opportunamente è provveduto, e che qual monumento di vera gloria, di cui potrebbe vantarsi qualunque delle italiane città, possono additarsi agli stranieri e ai vicini, sarebbero tuttavia rimaste imperfette nel conseguimento dell'effetto loro, se non avessero eziandio procurato che gli animi de' cittadini ingentilendosi per oneste ed utili discipline, smettessero alquanto di quella rozzezza ch'era effetto dei secoli precedenti, e a più facile e cittadinesco vivere s'adusassero. Videro questo i savi fattori delle leggi , e vi ripararono: ed in vero gode l'animo a leggere in quegli antichi statuti come colla vercellese università degli studi s'avvisassero di nobilitare la patria; nè lo saprei con più degne parole, se non se colle loro, rappresentare quanto illuminata carità di patria mostrassero. Imperciocchè non contenti che dalla sapienza de' padri loro si fosse aggiunta a questa Città la chiarezza e lo splendore delle lettere, ordinando che fossero quattordici cattedre, dove i professori dello studio di Padova leggessero il diritto civile e canonico, la fisica, la dialettica e la rettorica, vollero dopo, che per legge del comune fosse l'università mantenuta e conservata. «Perché niente, diceano, v'ha di più utile e bello, che applicar l'animo alla cognizione delle lettere e degli studi del diritto, della medicina, e di quelle arti e discipline per le quali gli uomini vengono in nobiltà, e i poveri arricchiscono; e perché le città e i luoghi ogni altro s'illustrano, e di buoni cittadini per varie guise s'accrescono, come per la stessa efficacissima esperienza de' fatti si manifesta; ed essendo ancora che le spese fatte pe’ dottori, e il denaro che loro si dà, e quello degli scolari rimane in città e spargesi fra cittadini; e che l'entrate e rendite del comune per essi aumentano e crescono, perciò è deliberato che inviolabilmente e perpetuamente si curi, che nella città di Vercelli, dove già fu ab antico, sia e sempre debba essere lo studio generale, e che a procurarlo sia strettamente obbligato qualunque Podestà, e che a spese del comune continuamente leggano i professori: e inoltre siavi chi di tutte le scienze abbia opere correttissime, per accomodarne tutti che vogliano leggere o rifarne esemplari.» Colle quali parole, ch'io volli riferire le stesse, voi ben vedete quale provvidenza mostrassero i maggiori vostri nel curare le utilità della patria, e qual diligenza nel procurare che in quell'avara penuria di libri, gli studiosi avessero facoltà di facilmente attendere agli studi, e comodità di facilmente percorrerli. Del che per avventura furono pochi esempi in Italia . (it) |