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Il modellino comportamentale è questo: più crescono i vaccini, più cresce il dubbio... più crescono i dubbi sui vaccini. Il vaccinarsi o non vaccinarsi è un equilibrio dinamico tra costi e benefici. Il costo del vaccinarsi, cioè il rischio – non il costo monetario, ma il rischio – col beneficio atteso. Se la stragrande maggioranza degli umani, in un dato contesto territoriale, si vaccina, è chiaro che il rischio diminuisce, e quindi il costo a questo punto diventa, anche se bassissimo in termini di rischio, diventa alto – e quindi non mi vaccino. Sembra quasi un circuito perverso, no? La alta propensione alla vaccinazione, aumenta, fa aumentare o rende irriducibile uno zoccolo di opportunisti. Se non ci fossero stati i vaccini gli opportunisti non c'erano, non ci sarebbero stati. Allora adesso qual è il gioco da fare: da aumentare agli opportunisti il costo della non vaccinazione. Come glielo aumenti agli opportunisti, qual è la logica, devo dire geniale del green pass: tu dici o ti vaccini, no non mi vaccino – benissimo o guarisci, e va be' se non lo ha preso... e allora ti fai i tamponi. I tamponi sono un costo psichico – il fatto di infilare dentro al naso, fino al cervello, i cotton fioc lunghi – è un costo psichico, e il costo monetario 50 euro, due volte 60 euro, più il costo organizzativo! Tu gli aumenti il costo; aumentandogli il costo, tu lo spingi a ridurre lo zoccolo, in questa maniera tu diminuisci la probabilità di circolazione del virus, e diminuendo la probabilità di circolazione del virus, diminuisci le varianti, perchè le varianti si manifestano solo se c'è circolazione, se non c'è circolazione non ci sono le varianti. (it) |
