Mention640683

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so:text Il napoletano non divenne lingua nazionale ma resistette alla penetrazione degli idiomi di occupazione, per così dire; specialmente lo spagnolo. Nonostante il secolare dominio della Spagna e contrariamente a ciò che se ne dice dai poco informati, il napoletano è scarsamente imbevuto di spagnolismi. La sua struttura fondamentale, ciò che si dice lo «spirito» della lingua è rimasto legato fortemente ai secoli classici della grecità e della latinità. Di qui le implicazioni del carattere, del costume, della spicciola morale del popolo; di qui quel sapore «antico» nell'intonazione e nei riflessi del linguaggio. Sulle settemila voci del Dizionario dialettale di Altamura, la maggioranza degli tocca al greco e al latino. La stessa andatura musicale del napoletano appartiene al greco antico o, come precisa l'abate Galiani, al dialetto dorico «per le vocali più aperte, le voci pronunciate con maggiore espressione, le consonanti battute con maggiore impulsione». Gli spiriti dell'antichità, insomma, folleggiavano freschi e sapidi nella gran parte delle parole napoletane (it)
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so:description Napoli, punto e basta? (it)
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