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Nei grandi racconti degli scienziati si può retrocedere nello spazio e nel tempo, quando la vita era un muco vischioso sulla superficie degli oceani o formata da archeobatteri capaci di sopravvivere solo a temperature altissime e in assenza di ossigeno, organismi di millesimi di millimetro spesso dai nomi lunghissimi, come i chemiolitoautotrofi ipertermofili. Leggere la storia della vita raccontata dalla scienza relativizza la Storia umana, sopravvalutata dagli storici, dagli artisti, dai filosofi e dai romanzieri: ci si abitua a scale temporali dove un milione di anni è uno scarto irrisorio, e si assiste a uno spettacolo, «il più grande spettacolo della terra», come lo definisce Richard Dawkins nel suo ultimo libro edito da Mondadori, in cui il novantanove per cento delle specie vissute si sono estinte e per il novantanove per cento del tempo biologico l'uomo non c'era. (it) |