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La vita cinquant'anni fa era più sentimentale. C'erano dei valori risorgimentali, dei sentimenti precisi e la gente ci si adeguava. No, non era ipocrisia, ma piuttosto erano gli artifizi del vivere. C'era un grande spirito di sacrificio e molta rassegnazione alle cose. Una donna, per esempio, sapeva che sposarsi e avere dei figli voleva dire salire un calvario. Lo sapeva, ci si adeguava, e questo le dava una gran forza. Oggi, invece, ho l'impressione che ci sia molta intolleranza, che il concerto dei rapporti umani sia molto più utilitario, e in un certo senso fisiologico. C'è molto realismo. (it) |