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Se da un lato Giovanni XXIII e Paolo VI dichiararono di non voler impegnare il Concilio nella definizione di nuove dottrine e vollero che esso si limitasse ad essere solamente pastorale, dall’altro è pur vero che esteriormente – mediaticamente, si direbbe oggi – l’enfasi data ai suoi atti fu enorme. Essa servì a veicolare l’idea di una presunta autorità dottrinale, di una implicita infallibilità magisteriale che pure erano state chiaramente escluse sin dall’inizio. Se questo avvenne, fu per consentire che le sue istanze più o meno eterodosse venissero percepite come autorevoli e quindi accolte dal clero e dai fedeli. (it) |