Mention652985

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so:text Una mattina, nell'attraversare il salottino per recarsi nel suo studio, mi prese per il braccio e mi interrogò con voce quasi severa: — Voi pregate? — Raramente — Rispondo cosí per non dire brutalmente di no. Allora Tolstoj si sedette davanti alla tavola e, fissando le carte senza vederle, continuò con voce pensosa: — Ogni volta che penso alla preghiera, mi torna alla mente un incidente, accaduto tanto tempo fa, prima ancora del mio matrimonio. Qui, nel villaggio, conoscevo una donna, una donna malvagia e disonesta . — Ho trascorso male la mia esistenza... Lo sapete?... — Con un cenno del capo cercai di tranquillizzarlo e di esortarlo a continuare. — Costei organizzava per me degli incontri con donne simili a lei, ed ecco che una volta, in una notte profonda e tenebrosa, traversai il villaggio e gettai un'occhiata nel suo vicolo . «Tutto era deserto intorno, non il minimo rumore, non una luce nel villaggio. Solo in basso, dalla sua finestra, traspariva un fascio di luce. «Mi avvicinai allora a quella finestra, tutto era calmo e non c'era nessuno nella piccola isba. La lampada ardeva dinanzi alle immagini sacre e lei, completamente sola, in piedi, si faceva il segno della croce e pregava, pregava inginocchiandosi poi, prosternandosi fino a terra, si rialzava e pregava ancora e si prosternava di nuovo. «Restai a lungo nell'oscurità a osservarla. Aveva molti peccati sulla coscienza... Lo sapevo, ma come pregava! «Quella sera non ho voluto disturbarla. «Ma per che cosa poteva pregare con tale fervore?» disse pensieroso . (it)
so:isPartOf https://it.wikiquote.org/wiki/Victor_Lebrun
so:description Devoto a Tolstoj (it)
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