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Non si diventa streghe per fare del male a questo e quello, e nemmeno per fargli del bene come dame di carità a cavallo di una scopa. È proprio per sfuggire a tutto questo... per avere una vita propria e non un'esistenza elemosinata dagli altri: scarti caritatevoli dei pensieri altrui, tanti grammi di pane di vita rafferma al giorno – il vitto quotidiano del pio albergo è scientificamente calibrato in modo da garantire la sopravvivenza. Quanto alle streghe che sanno esprimersi solo per mezzo di spilloni e talami isteriliti, sono la conseguenza delle vite deprimenti che hanno avuto. (it) |