so:text
|
Nel punto in cui, davanti alla ferrea porta del vecchio Istituto di Belle Arti, Palizzi e Morelli il loro labaro di verità e di rinnovazione e a trargli appresso fin gli scolari più devoti agli accademici, quel qualcuno principiava la sua cara fatica, e si preparava, solitario, a divenire l'artefice incantevole e raro della più meravigliosa finzione. Poeta sensibile, artista e pittore di razza, squisito raccontatore dell'eterna favola dell'arte, questo suo genio amabile si chiamò Edoardo Dalbono. (it) |