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Tra il 1826 e il 1827, davasi al Teatro del Condominio a Pavia Il Barbiere di Siviglia con un giovine baritono, piacente della persona, biondo di capelli, pieno di fuoco e di brio, che rompeva col maggior piacere del mondo i piatti e i vetri di quel dabbenuomo di Don Bartolo. La scolaresca, la padrona assoluta di quella platea, facevane un idolo e l'affogava ad applausi. Egli saltava in teatro, saltava per le vie, forse saltava anche dormendo, e aveva avuta la fortuna di ammaliar tutti. Era Guglielmo Balfe. (it) |