so:text
|
Dracula non è vivo ma neppure morto. La definizione di «non-morto», confezionata dalla letteratura gotica, gli calza a pennello. Ciò non significa però che quella di «non-vivo» risulterebbe inappropriata. Tutto considerato, sarebbe più giusto chiamarlo «non-qualsiasi cosa», giacché il suo potere insidioso è per l'appunto quello di riuscire a diventare qualsiasi cosa senza mai esserlo davvero, che è poi quel che fanno gli specchi: riflettere tutto fuorché se stessi. Lo dimostrano proprio le manipolazioni e i fraintendimenti che hanno fatto la fortuna del romanzo di Stoker. Perché contemplando uno specchio è facile confondere questo con il riflesso, e ancor più lo è dimenticare che il riflesso non è mai la copia esatta delle cose ma la loro immagine inversa. È facile cioè dimenticare che il riflesso non è la pedissequa restituzione delle nostre sembianze, bensì un bagliore oscuro del nostro profondo, del nostro lato segreto, delle cose che non osiamo confidare a nessuno. Per quanto, sono proprio le cose di noi che gli altri ignorano a renderci ciò che davvero siamo: discendenti poi non così lontani del conte Dracula. (it) |