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Specularmente, quando salgo al Rubello e al Massaro a cercare il cippo di Tavo Burat non vedo la pianura piemontese. Come sempre i monti di Biella sono nella nebbia. Alla fine trovo la lapide camminando in mezzo alle antenne e ai ponti radio, rasentando i fili spinati e sfidando le ammonizioni dei cartelli: Zona Militare! Vigilanza Armata! La cresta che ospitò la resistenza dolciniana è diventata una base di ricetrasmissione dell'aviazione italiana. Un non-luogo spettrale e senz'anima. Povero Dolcino, e povero Tavo; fortuna che non possono più vedere questa tristezza. (it) |