so:text
|
Io proclamavo, modestamente, è vero, ma sinceramente, alcuni anni or sono, che l'opera dello scenografo è nobile come quella del poeta.
Quale e stata la missione dei poeti? Rivelarci l'ignoto delle forze e delle cose, il simbolo delle apparenze, la sintesi della vita; trasfigurare, per gioia perenne della razza, le immutabili sembianze, raffinarle, estendere all'infinito insensibile una parte della nostra sensibilità, incantare col verso la sfinge e costringere la natura ad amare e soffrire con noi. Estendere queste sensazioni intime al mando esterno sì che sulla scena, dove noi siamo padroni dell'ambiente, in forme tangibili si potesse riassumere l'aspirazione eterna dell'uomo, l’accordo perfetto dell'anima con le cose, è stata la nostra mèta costante. (it) |