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Qui l'anima splende nuda d'ornamento, nelle immagini del suo sogno primordiale. Ed è fatica sterile, e inaridisce alla fonte la poesia, voler ridurre a cifra alcuna di quelle immagini, quasi si trattasse di artificiati velami allegorici, non delle configurazioni stesse del sangue, per noi legate senza scampo – le più tortuose come le più folgoranti – all'atto stesso espressivo. Per nessuna opera di Kleist si sono cercate e inventate tante chiavi – per nessuna si dimostra tanto inutile ogni chiave, aperta come essa è ad ogni occhio, solo rivestita del suo lume. Ma se l'occhio rimane abbagliato, non accusi della propria tenebra la luce. (it) |