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Contemplare la flagellazione di Gesù significa imparare ad accettare i dolori fisici, grandi come una malattia grave o piccoli come uno stato di stanchezza. Accettarli ed offrirli a Gesù, unirli alla sua passione, perché così acquistano un valore infinito.
L'uomo soffre certamente per un fattore negativo come un incidente o una malattia o una disavventura... Ma Dio, che è amore, dà un altro motivo, un senso nuovo al suo patire: con esso l'uomo dà un contributo alla propria salvezza, alla propria santificazione, e concorre a quella dei suoi fratelli.
Sì, ci vuole pure il nostro patire per riuscire a cambiare le persone, a creare un mondo nuovo. (it) |