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Ad eccezione dell'elefante e del rinoceronte, nessun animale dell'India, da quanto si assicura, può misurarsi col kolsun. Il ringhioso cinghiale soccombe malgrado le potenti zanne, ed il cervo dal piede veloce non è in grado sfuggirgli. Più felice è il leopardo che appena si vede aggredito cerca un ricovero tra i rami, ove il kolsun non lo può seguire; ma se abbandona il suo sicuro asilo nel denso fogliame, esso pure è condannato alla morte malgrado ogni difesa. Si assicura che è perfettamente indifferente alla muta il veder cadere i suoi più valorosi campioni nell'aggressione d'un animale formidabile come la tigre o l'orso; dieci e più possono essere sbranati dalle zanne dell'uno, o soffocati sul petto dell'altro, i superstiti non perdono coraggio, si precipitano con sempre nuovo ardore e con tale destrezza sull'avversario che alfine, esausto di forze, questo è certamente strozzato. Si ascrive la scarsità del kolsun alle sue lotte sanguinose coi più grossi carnivori: altrimenti questo animale si moltiplicherebbe a tal segno nell'India che non vi si troverebbe più caccagione. Non aggredisce mai l'uomo, si trae da banda quanto più lunghi può, ma se viene aggredito da esso spiega il suo valore anche contro di lui, e non è punto avversario da disprezzare. (it) |