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Questo buon sangue letterario, ma rinvigorito dal secolo, circola nell'arte di Giuseppe Lipparini. Escogitare il nuovo; almanaccare, poniamo caso, novelle stravaganti come un o un Poe gli parrebbe insolente. Ricama tranquillamente un angolo di quell'eterno arazzo dell'arte classica e classicheggiante, alzando di tanto in tanto gli occhi per sorprendere una movenza o per carpire un piccolo segreto di stile. Non ha cure politiche, né religiose né morali; non osa rifare la patria né redimere la plebe. Vuole raggiungere una bella forma armoniosa e schietta. (it) |