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Dobbiamo chiamare Dio con il suo nome, e il suo nome è Amore. Amare l'altro è l'unico fondamentalismo ammesso perché mai, neppure in nome di leggi, dottrine, istituzioni, dogmi, amare significa danneggiare l'altro. Vuol dire anzi donargli la propria vita. Vuol dire amarlo anche se è nemico. Se no meglio essere atei. Di quelli onesti che dicono che loro a Messa non ci vanno. Che le preghiere non le dicono. Che non capiscono adorazioni eucaristiche e rosari. Meglio questi atei piuttosto che credenti che pregano ma che non hanno la loro vita buona che prega accanto alle loro preghiere. Meglio non avere Dio nelle parole se poi Dio non è nella vita di chi prega. Un "dio" fatto solo di una consonante e due vocali, un "dio" che difende le nostre arroganze e maschera le nostre ipocrisie allontanando e annullando chiunque sia "nemico" è meglio perderlo che averlo accanto. Solo con questa onestà di vita si può testimoniare la propria fede tra fedi diverse. Perché Dio ha nomi diversi ma la sostanza dell'amore è identica. Sempre. (it) |