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Il gufo vola sopra gli orti. Il suo grido è acuto. Il suo volo è profondo. Pieno di notte è il suo volo. "Un gatto," pensa Windisch, "un gatto che vola." Rudi tiene un cucchiaio di vetro azzurro davanti all'occhio. Il bianco dell'occhio si ingrossa. La pupilla è una sfera luccicante e bagnata nel cucchiaio. Il pavimento sospinge colori ai bordi della stanza. Il tempo nell'altra stanza batte onde. Le macchie nere nuotano insieme alle onde. La lampadina sussulta. La luce è stracciata. Le due finestre sfumano l'una nell'altra. I due pavimenti spingono via da sé le pareti. Windisch si sorregge la testa con la mano. Il polso gli batte nella testa. Nel polso batte la mano. I pavimenti si sollevano. Si avvicinano, si toccano. Affondano lungo la loro sottile fenditura. Diventeranno pesanti e la terra si squarcerà. Il vetro diventerà incandescente e sarà un'ulcera tremante nella valigia. Windisch apre la bocca. Se le sente crescere in faccia, le macchie nere. (it) |