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Le braci attizzate dai "garibaldesi" avevano accompagnato l'agonia dell'antico ordine aristocratico. Si erano disposte come lumini accesi attorno a un "ornatissimo catafalco": in quell'isola a tre punte, nella quale il barocco era un ornamento alla morte; e il paesaggio arcaico e inesorabile, di "asprezza dannata", rantolava, confortato dalle nenie delle cicale, sotto l'assolutismo di un "sole violento" e "narcotizzante". Il barocco delle città e il fasto degli aranceti ricamavano "fronzoli trascurabili" per ornare la "campagna funerea" e le dure ondulazioni di un mare pietrificato. Il lutto del paesaggio siciliano era il lutto stesso della storia: quella di una "immobilità servile" sotto il dispotismo del sole, come sotto le dominazioni "straniere. (it) |